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PARCO FLUVIALE ALTO NOCE

Storia, paesaggi e biodiversità di un fiume

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tutela dell'ambiente idrico

Oasi di biodiversità

Il Parco Fluviale dell'Alto Noce nasce nel 2015 con l’obiettivo di gestire e promuovere le aree protette e gli ambiti fluviali del fiume Noce (che in realtà è un torrente, ma nel linguaggio comune gli viene dato l’appellativo di fiume) e dei suoi affluenti, Vermigliana, Rabbies e Meledrio, farle conoscere nel contesto storico e ambientale in cui sono inserite per difenderne la biodiversità . 


Il Parco fluviale si presenta dunque come una propagazione naturale tra il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco Naturale Adamello Brenta ed è proprio grazie alla sua istituzione che la Val di Sole può contare oggi su un territorio protetto, pari a circa la metà della sua superficie. 
 

Zone speciali di conservazione

La rete ecologica Natura 2000 è il principale strumento della politica europea per la conservazione della biodiversità. Il Parco Fluviale Alto Noce, che ne fa parte, ha istituito 3 zone di conservazione dell’habitat naturale, che garantiscano il mantenimento a lungo termine delle specie vegetali e animali che lo abitano.

Ontaneta Croviana | © Archivio APT Val di Sole - Ph Dario Andreis
Croviana

Ontaneta Croviana

Torbiera Tonale | © Archivio APT Val di Sole
Passo Tonale

Torbiera del Tonale

I luoghi della storia e della biodiversità

Castello San Michele Ossana | © Archivio APT Val di Sole - Ph Comune Ossana
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Ossana

Castello San Michele

Molino Ruatti Val di Rabbi | © Archivio APT Val di Sole - Ph Tommaso Prugnola
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Rabbi - Pracorno

Molino Ruatti Museo del Mulino ad acqua

Segheria Braghje Val di Rabbi | © Archivio APT Val di Sole - Ph Antonio Vigarani
Rabbi - Località Plan

Segherie dei Braghje e dei Bègoi

Segheria Veneziana di Malè | © Archivio APT Val di Sole - Ph Bontempelli
Malé - Località Molini

Segheria Veneziana di Malè

Segheria Veneziana Dimaro | © Archivio APT Val di Sole - Ph Parco Naturale Adamello Brenta
Dimaro Folgarida - Dimaro

Segheria Veneziana di Dimaro

Fucina Marinelli | © Archivio APT Val di Sole
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Malé - Loc. Pondasio

Fucina Marinelli «La Fucina di Vulcano»

Acqua come fonte di sostentamento

Il ruolo dell'acqua in Val di Sole

Non si può parlare di storia della Val di Sole, senza citare l’importanza che il fiume Noce ha rivestito nel tracciare la crescita e lo sviluppo economico dell’intera valle. 
L’acqua proveniente dai ghiacciai e dai nevai è stata fonte di sostentamento per l’agricoltura, grazie alla costruzione di un sistema irriguo che prelevava acqua dai torrenti per portarla nei campi e nei prati attraverso dei canali, chiamati Lec
Importante è stato inoltre il ruolo della forza motrice dell’acqua per l’attivazione di segherie, mulini e fucine.  
Da fine Ottocento lungo il fiume Noce vengono attivate delle turbine per produrre energia elettrica, anche se è negli anni Venti del Novecento che alcune grandi industrie italiane orientano i propri capitali nello sfruttamento industriale delle risorse idriche trentine, tra cui quelle della Val di Sole. Ne è un esempio, e non è l’unico, la costruzione della diga del Careser, in Val di Peio, posta a 2600 metri di quota, costruita verso gli anni ‘60.
È nella storia più recente che il fiume Noce diventa protagonista dell’economia turistica della valle: nel 1984 apre in Val di Sole la prima scuola di canoa e nel 1993 le acque del Noce ospitano i Campionati Mondiali di canoa-kayak. Da allora il Noce ha ospitato altre competizioni ed è diventato palestra outdoor di molte altre attività, prima tra tutte il rafting, tanto che il National Geographic lo include tra i 10 migliori fiumi al mondo per la pratica del rafting.