Il Museo del Castello del Buonconsiglio propone nella sua sede di Castel Caldes una mostra sul termalismo, fenomeno storico e sociale che conobbe un notevole sviluppo in Trentino, specialmen-te nei decenni a cavallo tra Otto e Novecento.
Gli stabilimenti termali sorti a Pejo, Rabbi, Vetriolo, Levico, Roncegno e Comano sono ancora oggi siti di grande richiamo per le proprietà terapeutiche e benefiche delle loro acque: tra la fine della dominazione asburgica e gli anni Trenta, attraverso l’intera parabola della Belle époque, queste località divennero mete privilegiate di un raffinato turismo termale, che coinvolse le classi agiate della Mitteleuropa e del vicino Regno d’Italia.
I dipinti di Vetriolo vengono per la prima volta esposti in occasione di questa mostra, unitamente a bozzetti inediti e ceramiche, nell’ambito di uno specifico focus dedicato a Tito Chini e alla stagione dell’art déco. La mostra prosegue nel racconto della storia del termalismo trentino, anche attraverso i manifesti pubblicitari provenienti dal Museo Nazionale Collezione Salce e da raccolte private, che testimoniano l'evoluzione del linguaggio artistico e del gusto. Particolare rilievo è dedicato alla figura dello scrittore e geologo Antonio Stoppani, il celebre autore del Bel Paese, che soggiornò a Rabbi nel 1888.
In questo contesto si colloca la chiamata a Vetriolo di Tito Chini (Firenze 1898 — Desio 1947), pittore e ceramista appartenente a un’illustre dinastia di decoratori fiorentini. Reduce da importanti imprese decorative portate a termine in Toscana e nel Vicentino, nel 1936 il pittore viene incaricato di decorare lo Stabilimento Termale di Vetriolo: il complesso fu demolito nel 1997, ma parte della decorazione venne salvata grazie all'intervento dell’Ufficio Beni Storico-Artistici della Provincia Autonoma di Trento.